– A che pensi?
– A niente..
– Non prendermi in giro, hai una faccia che è tutto un programma.
– Ma niente, così. Pensavo a tutte queste donne che mi sfrecciano davanti. Truccate e ben vestite già di buon mattino.
– Vanno a lavorare.
– Si, infatti.
– E cosa c’è di strano?
– Niente. Ma penso a tutte quelle altre che già a quest’ora sono sudate, spettinate, che vorrebbero urlare, ma devono passare l’aspirapolvere, pulire i vetri, lavare i piatti, stirare…
– Stirare?
– Eh si, stirare. Anche se fuori ci sono già 30 gradi.
– Ma perché?
– Perché è il loro lavoro.
– Stai parlando delle donne di servizio?
– Proprio quelle. Le chiamano così, ma non sono cessi di seconda scelta. Anzi, spesso hanno una laurea in tasca. Che non gli serve a niente. Ma loro non si offendono e ringraziano pure per la fortuna di avere uno straccio di lavoro.
– Uno straccio di lavoro è perfetto.
– Già, perfetto.