A(b)Braccio # Cristina Arcuri
Vorrei chiedere ospitalità al sogno della scorsa notte.
E’ libera quella stanza?
Posso ordinare gli stessi protagonisti?
Posso simulare la stessa sequenza, in apparenza disconnessa, ma in perfetto equilibrio?
Posso riprodurre le stesse parole?
Posso abbeverarmi con quell’acqua che sentivo sgorgare prepotente?
Vorrei chiedere al sogno della scorsa notte di prestarmi, fosse solo anche per un momento, quella grazia indistinta e dolce del gioco, il gusto della sorpresa, la potenza di tutti gli imprevisti del mondo, la forza condivisa dell’ignoto.
Posso rubare gli stessi chiaroscuri? Voglio quei colori.
Posso interrogare il regista del sogno, detto anche cervello, su come abbia saltato alcuni passaggi, slegandoli dal contesto?
Posso insultarlo per la provocazione?
Posso chiedergli asilo politico per un’altra notte?
Vorrei chiedere al mio sogno di accompagnarmi il più possibile durante le prossime ore. E poi di scomparire per sempre.