A(b)Braccio # Maria Andaloro
Un ritardo di un’ora e mezza del mezzo di trasporto da isola piccola a isola grande mi ha regalato un po’ di tempo, di altri. Ho visto arrivare e partire altri.
E ho visto abbracci che si confondevano fra un benvenuto e un torna presto. Ho visto una madre accogliere con le lacrime i figli emigrati. E poi mi sono perduta nel sorriso timido di nonni isolani che, con un tenero anglo siculo, accoglievano i nipoti “stranieri”.
Ho visto ormeggiatori sotto il sole, lanciare la cima e tirare magicamente verso il molo aliscafi enormi. E ho visto scendere dalle passerelle speranze e salire ricordi. Ho sentito profumo di città che si mischiava al ciàuro dell’isola. Ho amato chi si teneva mano nella mano fino alla fine.
E ho visto intrecciare la nassa come un ricamo antico da mani callose e veloci. Mani vissute fra mare e terra. E avrei voluto rimanere per sempre su quel molo ad osservare la bellezza di un arrivederci scritto negli occhi di tutti. Di chi restava e di chi andava.
Quei momenti nella mia testa di solito creano un fermo immagine di emozioni che ricordo nel tempo con un estrema dolcezza, grazie per averli condivisi!
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