di Antonella Folgheretti /
Le nostre piccole illusioni d’amore. Come quando, nascoste dietro alle pagine di un libro, sedute su una panchina, al parco, al mare, nel pomeriggio di un caldo maggio, vogliamo credere che là, proprio là, dietro a quell’angolo, mentre i nostri capelli puliti e lucenti svolazzano al vento, sta per spuntare un uomo che, dopo aver combattuto battaglie indicibili, ci guarderà e ci amerà follemente, dedicandoci persino poesie.
Ma l’amore spesso è solo nostalgia, un luogo dell’anima dove abbiamo parcheggiato qualche volta l’idea di qualcuno. Nel momento in cui ci ritroviamo sole, i ricordi non sempre sono benevoli per ristabilire un equilibrio, per cercarne un altro. Sono come quelle case dei centri storici disastrati, che odorano di rancido, costellati di cartacce, di buchi. Case afflosciate sui propri sogni, che ancora vi abitano. Proprio come noi, che ne abbiamo dentro un nugolo infranto.
E allora, forse, se si scioglie il groppo in gola, rimaniamo a goderci la panchina, e il sole, e le illusioni d’amore che fanno spuntare il sorriso. Così, alla rinfusa, incediamo.